Come bere il whisky: una guida per chi lo vuole assaporare

Il whisky non si beve in un sorso e non si trova in un bicchiere. È una storia interessante a sé stante che si nasconde in ogni sorso. E per comprenderla appieno, è necessario conoscere alcune cose importanti. Di seguito vi parleremo di aroma, acqua, temperatura, bicchieri e persino di scienza.

 

 L’acqua.

L’acqua nel whisky è un tradimento del gusto o un’abilità da intenditori? Esiste il mito che aggiungere acqua al whisky sia una cattiva abitudine. Ma i fatti sono diversi: un po’ d’acqua (poche gocce) fa risaltare meglio il sapore.

Una moderata diluizione con acqua (fino al 20-30% di acqua) esalta la componente aromatica, soprattutto per i composti idrofobici (note legnose, affumicate, fruttate), rendendo il whisky più espressivo nel gusto. Allo stesso tempo, le note idrofile (essenziali e acide) vengono smorzate.

Nel 2023, gli scienziati hanno dimostrato che è l’acqua ad aiutare gli oli essenziali e le note affumicate a “liberarsi”, mentre l’alcol aspro viene leggermente smorzato. Una moderata diluizione con acqua (fino al 20-30% di acqua) esalta significativamente la componente aromatica, soprattutto per i composti idrofobici (percepiti come note legnose, affumicate e fruttate), rendendo il whisky più espressivo nel suo gusto. Allo stesso tempo, le note idrofile (essenziali e acide) vengono smorzate: “The effect of dilution on whisky flavour: sensory and volatile analysis”, Food Science, https://www.mdpi.com/2304-8158/12/6/1276.

Sulla base di quanto sopra, si consiglia di diluire il whisky con acqua pura a una concentrazione del 40-45% per evitare di distruggere l’equilibrio del sapore.


Quanto bere?

Poche gocce – se il whisky è più forte del 46%, un quarto di cucchiaino sarà un classico, ma potete berne un po’ di più, provate, non vi farà male – questo è certo.

Quale deve essere la temperatura?

Questo fattore non è un’inezia, ma influisce anche sul gusto e sull’aroma. Un bicchiere di whisky non dovrebbe essere conservato in freezer. Inoltre, non mettete un cubetto di ghiaccio nella bevanda, perché non si tratta di un cocktail.

La temperatura ideale è di 18-22°C, perché in questo modo il gusto e l’aroma saranno più equilibrati. A temperatura ambiente (20-23°C), i composti aromatici evaporano in modo ottimale, il che è molto importante per “annusare” il whisky prima di sorseggiarlo. A temperature più elevate (oltre 30°C), i vapori di alcol cominciano a dominare, interrompendo le sfumature delle note aromatiche. Quando la temperatura scende (sotto i 15°C), parte dell’aroma si perde, anche se la bevanda diventa più morbida. Queste sono le conclusioni dello studio “Analysis of homogeneous blended Scotch whisky of different product categories in the space of the main substance according to SPME”, Journal of the Institute of Brewing, https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1002/j.2050-0416.2001.tb00100.x.

Temperatura di servizio ideale: 18-22°C.

Bisogna anche tenere presente che il ghiaccio smorza le sfumature, il calore interrompe l’aroma e la temperatura ambiente è quella giusta.

 

Bicchiere.

Una normale pila non funzionerà di certo in questo caso. Se si vuole sentire tutto il sapore, è meglio prendere un bicchiere a tulipano (come il Glencairn) o un “tulipano” con il collo stretto.

Perché è fresco? Questa forma permette di raccogliere l’aroma e impedisce all’alcol di finire negli occhi; è ideale per “annusare prima del primo sorso” perché riduce il contatto con l’aria.

 

 Gustare come un professionista

Il whisky non va deglutito in fretta, non è uno “shot”, ma una sorta di performance in più atti.

Una corretta degustazione si presenta così:

– per prima cosa, bisogna annusare, senza immergere completamente il naso – basta avvicinare la bevanda e inspirare

– poi il primo sorso, che deve essere piccolo per preparare i recettori

– il secondo sorso. Tenere la bevanda in bocca per qualche secondo, farla girare e sentire l’amaro, il malto e il fumo.

– cogliere il retrogusto. Non abbiate fretta di bere di più: sentite cosa rimane sulla lingua.

A proposito, gli scienziati moderni identificano almeno 8 tipi di aromi nel whisky: caramello, vaniglia, pesca, affumicato, floreale, sidro, fenolico e fruttato (studio del 2023 “Whiskey Brief – A study of rapid and efficient methods for sensory evaluation and chemical analysis”, Journal of Analytical and Bioanalytical Chemistry, https://link.springer.com/article/10.1007/s00216-023-04883-5).

Come evitare influenze esterne per un gusto pulito?

Per farlo, è necessario seguire le seguenti raccomandazioni prima della degustazione:

– evitare cibi piccanti o caffè per almeno 30 minuti

– sciacquare la bocca con acqua non profumata

– non utilizzare cosmetici profumati: possono modificare la percezione dell’aroma.

 

Cosa non fare con il whisky

– non versare la Coca-Cola: si tratta di un genere completamente diverso

– non mettere il ghiaccio – ne abbiamo già parlato sopra

– non mescolare whisky costosi con succhi di frutta – questo è un vero spreco

– prendete il vostro tempo quando bevete, il whisky è un drink per la conversazione e la riflessione.

 

Cosa dicono i degustatori professionisti a questo proposito?

Jim Murray, autore della Bibbia del Whisky, afferma che “il whisky non va bevuto, ma ascoltato. Ogni sorso è una storia”.

Thomas S. Collins, analista di composti aromatici, afferma che “la diluizione con acqua non è un tradimento, ma un modo scientifico per scoprire lo spirito di questa bevanda”.

 

Quindi, il whisky non è solo alcol. È uno stato d’animo, una profondità e una cultura a parte. Per berlo correttamente, bisogna scegliere il bicchiere giusto, servirlo alla giusta temperatura, aggiungere un po’ d’acqua se necessario per rivelare appieno il sapore e sentire cosa dice ogni sorso.  Jim Murray, autore della Bibbia del Whisky, afferma che “il whisky non va bevuto, ma ascoltato. Ogni sorso è una storia”.